Le figlie in Biblioteca, riflessioni su una giornata molto ricca
- Silvia Taviani
- 2 mag 2016
- Tempo di lettura: 1 min
Era una mattina buia e tempestosa…pure un po’ freddina.
Le premesse non erano delle migliori, un po’ di tristezza rimbalzava tra i nostri cuori.
Poi uno spiraglio di sole, no non la stella madre del sistema solare come dice Wikipedia, il sole che arriva quando si abbandonano le aspettative per accogliere quello che la realtà ha sempre da offrire, il sole che quando si smette di disperarci per il nostro intervento andato deserto e ci si dà la possibilità di andare a sentire gli interventi degli altri arriva, scalda anche quando i piedi bagnati ci accompagnano per tutto il giorno.
Ecco, quando si gira l’interruttore, ci possiamo accorgere che abbiamo colleghe di “banco” che non si sarebbero conosciute in altro modo; che si ha la possibilità di scoprire donne che nel ricordo erano ancora bambine; di ascoltare professioniste lette o ascoltate solo da lontano, ma quando sono vicine, sono vicine davvero.
Insomma, le nostre aspettative di incontrare persone non sono state deluse, forse abbiamo incontrato persone che non ci spettavamo di incontrare, e sicuramente tra queste ci siamo anche noi!
Un’ultima cosa: dato che questa giornata per me è stata quasi un seduta di psicoterapia, voglio dire cosa mi porto via. mi porto via l’immagine di un babbo che faceva da cavalluccio ai suoi bambini, li portava sulle spalle, li portava in giro a conoscere il mondo sulle sue spalle di adulto, GIOCANDO!
E quest’immagine racchiude senz’altro il senso di questa giornata.
A presto







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