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Lettera a un babbo

  • Sedalia Palatresi
  • 31 mar 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Caro babbo, quando ero nella pancia di mamma venivo in continuazione cullata dal suo respiro e dal battito del suo cuore. Era piacevole stare lì, al caldo, al sicuro. Sentivo la sua voce che mi parlava, che canticchiava. Ma di voci babbo sentivo anche la tua. Ti sentivo dire che non vedevi l'ora di vedermi, di farmi fare tante cose. Mi facevi già ridere perché facevi tutte quelle vocine e quegli scherzi che mi fai anche ora e che mi fanno divertire un sacco. Mi sentivo proprio al sicuro quando ti sentivo. E poi sentivo le tue mani che sfioravano la pancia di mamma. Le riconoscevo dalle sue, non perché erano più pesanti, ma perché erano più incerte. Forse anche più emozionate. Mi sa che mamma aveva capito tutto un po' prima, a te è servito un poco più di tempo per realizzare che stavate per diventare genitori. Quando ero ancora nella pancia babbo, mi piacevano tanto alcune cose che facevi. Mi piaceva quando facevi ridere la mamma...quando lei rideva io stavo benissimo, veniva da ridere anche a me. Mamma a volte era impaurita o insicura ma tu la facevi ridere e passava tutto. Le alleggerivi il cuore e io nuotavo più sicura. Poi mi piaceva tanto quando la sera lei era tanto tanto stanca dopo aver cenato e allora tu spengevi tutte le luci, la facevi stendere sul divano, le davi un bacio e una coperta e ti mettevi a fare le pulizie. Eppure tu eri tornato tardi dal lavoro... avevo anche sentito che in ufficio c'era stato un problema ma dicevi che occuparti di noi era la parte più bella della sua giornata. Io lo sentivo il cuore di mamma che si rilassava e così mi addormentavo beata. E infine mi piaceva tanto quando mamma ti diceva che era grossa, pesante, che non ce la faceva neanche a togliersi le scarpe da sola ma tu le dicevi che non era mai stata così bella. E allora vi davate tanti baci e con tutto questo amore e queste attenzioni io non potevo che crescere sana e forte. Poi un giorno qualcosa è successo, sentivo un bel trambusto, la mamma che piangeva e rideva. Abbiamo cominciato a fare una gran fatica io e mamma, era arrivato il momento di abbracciarci per la prima volta e anche in quei momenti sei stato proprio bravo con noi. Non hai mai lasciato da sola mamma, lei aveva un gran bisogno di te, era il nostro momento, di tutti e tre e tu con noi lo hai vissuto alla grande. Ti sentivo che dicevi a mamma che era bravissima, che mancava poco, che chiedevi come potevi aiutare. In quella sala di ospedale quella sera tu e mamma mi avete aiutata a nascere, siamo stati davvero una bella squadra. E sai una cosa che ora fa un pochino ridere la mamma? Quando ci hanno portato in camera lei si è addormentata di botto e io e te siamo rimasti soli soli tutta la notte. Chissà quante paure hai scacciato in quelle ore, ma io me lo ricordo come ero felice. Avevo l'abbraccio di tutti e due. Poi siamo tornati a casa e mamma continuava ad avere bisogno di te perché tante volte non sapeva che fare o si sentiva così stanca e frastornata da aver bisogno di essere ascoltata e non giudicata. E tu l' hai fatto. Sempre. Anche quando un po' di paura l'avevi anche tu, o magari eri più confuso di lei. Una cosa che ha fatto star meglio la mamma è stato quando hai fatto capire ai nonni, agli zii , a tutti, che un aiuto da loro ci serviva ma che non dovevano dirci sempre come fare perché noi la nostra strada la stavamo trovando insieme, una strada che era cominciata prima che io nascessi. Eh sì , perché io vi ho sentiti te e mamma che parlavate tanto e cercavate sempre un modo unico e soddisfacente per tutti e due di fare le cose. Certo vi ho sentiti anche litigare e arrabbiarvi ma la pace è sempre arrivata presto. Ora babbo sono un poco cresciuta, tu giochi tanto con me, mi fai tante coccole, si fanno le capriole sul letto e mi stai insegnando a camminare. E quando faccio qualcosa che non dovrei me lo dici guardandomi dritta negli occhi. Mi sembra che a casa nostra stia andando tutto bene anche perché tu hai fatto e stai facendo la tua parte. Sempre insieme a mamma. Un'ultima raccomandazione babbo. Continua sempre a far ridere mamma, a darle una coperta quando è stanca, a farla sentire bella anche quando ha proprio bisogno di una doccia. Se sei un bravo compagno con lei sei un bravo babbo anche con me. Io vi guardo, vi osservo e da voi sto imparando che donna potrò essere e che tipo di uomini potranno poi entrare nella mia vita. Un bacio, Tua figlia



 
 
 

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